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## Tour
### Descrizione
### Titolo
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## Media
### Titolo
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## Popup
### Corpo
htmlText_92DCD862_8245_270F_41C4_919447B7D698.html = lI desiderio degli uomini di conquistare il cielo e il coraggio di salire l’impossibile, sfidare ogni paura e lasciare un segno indelebile nella memoria collettiva. Questa è la storia della prima salita al Cervino: affascinante, gloriosa e tragica al contempo, ricca di emozioni forti e grandi sfide.
Due sono le date, i nomi e le nazionalità a segnare per sempre la storia di questa vetta, che dall’alto dei suoi 4.478 metri slm guarda Italia e Svizzera.
L’incredibile conquista del Cervino è un’avvincente vicenda di cultura europea, che vi racconteremo a capitoli per dare a ogni momento il meritato spazio.
È il 1857. L’abate Amé Gorret, accompagnato da diverse guide di Valtournenche, effettua numerosi tentativi dal versante italiano alla ricerca della via migliore per raggiungere la vetta del Cervino. Un atto lodevole che, come quelli a venire, porterà sempre più in alto gli alpinisti, ma mai abbastanza da conquistare la più incredibile piramide alpina.
Cinque anni più tardi, dalla Svizzera, Kennedy raggiunge i 3.300 metri di quota. Un grande passo, al quale l’Italia risponde toccando i 4.200 metri. Si tratta dell’anticima del Cervino, che da allora prenderà il nome di Pic Tyndall, in onore del cliente inglese che la guida valdostana Jean-Antoine Carrel accompagnò nel tentativo di scalata.
Arriva il 1865 ed Edward Whymper è finalmente deciso a salire per primo sul Cervino. Dopo un lungo susseguirsi di osservazioni e studi, decide di tentare l’impresa dal versante svizzero.
Il 13 luglio, una cordata formata da sette persone attacca la salita. Quella notte dormiranno all’aperto e l’indomani, il 14 luglio 1865, riusciranno a portare a termine il loro sogno: sotto la direzione di Edward Whymper, saranno i primi uomini a raggiungere la vetta del Cervino.
Anche Jean-Antoine Carrel ha assistito all’epica conquista del Cervino da parte della squadra di Whymper. In un primo momento pensa addirittura di lasciar cadere ogni tentativo, ma poi, forte e determinato, accetta la sfida: se non è stato il primo uomo a raggiungere i 4.478 metri della vittoria, potrà comunque essere il primo a scalare la montagna dal versante italiano. Così, il 16 Luglio decide di tentare l’impresa, accompagnato da Jean-Baptiste Bich, Jean-Augustin Meynet e l’Abbé Gorret. Dopo una lunga e faticosa salita, la cordata riesce a toccare la vetta, aprendo per sempre la via italiana verso il cielo.
Guardandolo oggi, il Cervino non è più solamente l’ambizione di migliaia di alpinisti di tutto il mondo, ma è anche la montagna dei record.
Al 1975 risale infatti la prima, emozionante discesa con gli sci di Tony Valeruz e, dieci anni dopo, Marco Barmasse realizza il primo concatenamento delle quattro creste del Cervino, in 15 ore e in solitaria. Qualche anno dopo, nel 2013, Kilian Jornet Burgada sale e scende dalla cima in 2 ore, 52 minuti e 2 secondi, migliorando così di ben 22 minuti il tempo del valdostano Bruno Brunod. Segue Hervé Barmasse che, l'inverno dell'anno seguente, diventa di fatto l’alpinista con più successi in assoluto, concatenando come il padre le quattro creste del Cervino.
Compreso nel Gruppo del Monte Rosa, il Breithorn si trova al confine tra Italia e Svizzera, più in particolare tra la Valle d’Aosta e il Canton Vallese. La scalata alla vetta presenta due livelli di difficoltà diversi: alto dal lato svizzero, dovuto alla presenza di pareti rocciose assai ripide, e basso invece dal versante italiano. Nel panorama alpinistico, il Breithorn Occidentale è considerato infatti il quattromila più facile delle Alpi, non solo per la sua struttura, ma anche per il sistema di funivie che da Cervinia conduce a Plateau Rosà, poco distante dal Plateau del Breithorn. Da qui inizia il percorso classico che, dopo l’attraversamento del Grande Ghiacciaio di Verra pressoché pianeggiante, prosegue verso la vetta. Una pendenza mai superiore ai 35°, per un’ascesa panoramica che sa conquistare esperti e neofiti alla ricerca del primo brivido d’alta quota.
Situata poco sopra Valtournenche, Breuil-Cervinia è una località turistica valdostana assai famosa nel panorama internazionale. Ai piedi del Cervino, rientra in uno dei comprensori più ampi delle Alpi, che la rende destinazione molto amata dagli appassionati di alta montagna, durante tutto l’anno. In inverno, la zona consente attività di alpinismo e svariati sport invernali, mentre in estate offre escursioni e itinerari per mountain bike, enduro, downhill e biciclette elettriche. Seguono un campo da golf a 18 buche e il parapendio. Nella zona superiore del comprensorio, è inoltre possibile fare sci e snowboard estivi.
Per chi desidera anche vivere la vita di paese, diverse sono le iniziative locali. Da citare la fiaccolata di fine anno con l’immancabile spettacolo pirotecnico, il Carnevale e il Cervino CineMountain Film Festival, importante rassegna italiana di film di montagna. Paese family friendly, Breuil-Cervinia offre anche un parco avventura, il Kid Zone Fun Park e l’Indian Park, area dello snowpark dedicata ai più piccoli.
Tecnologia d’avanguardia e design d’eccellenza raggiungono quote altissime con il Matterhorn Glacier Ride, la funivia che da Zermatt conduce a 3.821 metri di quota, sul Piccolo Cervino.
Un impianto innovativo, retto solamente da tre piloni e dotato di un cavo trifune (3S) che garantisce elevata stabilità contro il vento, a volte vicino ai 120 km/h. Le 25 cabine sono progettate per ospitare 28 passeggeri l’una, comodamente seduti ad ammirare l’unicità del panorama. Tra queste, quattro hanno un plus particolare: il rivestimento di Swarovski e il pavimento in vetro, che offre una vista a 360 gradi.
Per la costruzione sono stati impegnati 145 professionisti, che hanno affrontato temperature inferiori ai -30° per 27.000 ore di lavoro complessivo, concluso nel 2018. A firmare la funivia è un duo Made in Italy, la Leitner di Vipiteno per la costruzione e Pininfarina per il design delle cabine. Costata 60 milioni di franchi, il Matterhorn Glacier Ride è ad oggi la funivia 3S più alta del mondo.
Circondata dalle funivie e dalle spettacolari piste da sci del comprensorio di Cervinia, la diga di Goillet è sicuramente la più suggestiva tra i 9 bacini idrici di CVA. Situata ai piedi della piramide del Cervino, appare come una perla incastonata tra le ripide pareti rocciose delle montagne di Valtournenche.
A gravità massiccia, la struttura sorge a 2.527 metri slm ed è composta da uno sbarramento alto 48,60 metri con forma perfettamente rettilinea.
Fu costruita tra il 1939 e il 1947, sfruttando la presenza di una conca lacustre di origine glaciale, naturalmente scavata nella roccia. Ciò ha permesso all’invaso originato dallo sbarramento di adeguarsi al territorio, senza alcun impatto ambientale.
La diga di Goillet rientra nei Giri d’Energia CVA. Per maggiori informazioni, visitare il sito https://www.cvaspa.it/ Come testimonia la classifica "Top 100 of the world" della CNN, che le ha conferito la medaglia di bronzo, la Ventina di Breuil-Cervinia è una tra le piste più belle del mondo. Simbolo di Cervinia, stupisce per le sue molteplici qualità: 11 chilometri di lunghezza sotto il maestoso sguardo del Cervino, un ampio tracciato che dai 3.500 metri slm di Plateau Rosà conduce direttamente in centro paese, e una divertente varietà tecnica. La pista inizia infatti con un tratto su ghiacciaio, per poi svilupparsi in falsopiani, muri e curve che fiancheggiano il pendio della montagna e il lago Goillet.
Raggiungibile con un sistema di telecabine che da Cervinia arriva a Plateau Rosà, Il Ventina è una certezza per chi desidera assaporare la neve sui propri sci, fino a primavera inoltrata.
Dopo l’entusiasmo e la soddisfazione della conquista, la squadra si prepara ad affrontare il rientro.
I sette alpinisti sono legati insieme: Michel Croz in testa è seguito da Hadow, Hudson, Douglas, Taugwalder padre, Whymper e Taugwalder figlio.
In prossimità di un passaggio non troppo impegnativo, Hadow scivola e cade addosso a Croz, che perde l’equilibrio e precipita, trascinando con sé il compagno, Hudson e Douglas.
La discesa di colpo si trasforma così in tragedia e i tre superstiti rientrano a Zermatt affranti, comunicando la triste notizia.
Gioia e sgomento in un’impresa che resta ancora oggi nella memoria dell’alpinismo. Nel frattempo, sul versante italiano, altre novità sono in arrivo.
Parte del comune di Valtournenche, Plan Maison si trova nella conca del Breuil, a 2.550 metri di quota. Inserita nel comprensorio italo-svizzero Matterhorn Ski Paradise, rappresenta una meta indiscussa per tutti gli appassionati di montagna. Da qui, infatti, non solo parte la telecabina per Cime Bianche Laghi che si congiunge alla funivia di Plateau Rosà, ma inizia anche una pista panoramica che, con valloni e dolci pendii, conduce verso la zona di Cretaz. Tra gli scalatori, la località è ben conosciuta perché introduce alla via normale italiana per il Cervino, aperta nel 1965 dal valdostano Jean-Antoine Carrel e da allora sempre percorsa. Raggiungibile da Cervinia tramite funivia o telecabina, Plan Maison regala panorami incantevoli durante tutto l’anno.
Il Lago Goillet rientra nelle acque libere della Valle d’Aosta, assieme ad altri bacini artificiali quali Place Moulin, By, Cignana, Gabiet e Combal. Secondo disposizione regionale, in queste zone è consentita la pesca, ma esclusivamente per chi possiede permessi e licenze adeguate. Il calendario ittico inizia indicativamente da fine giugno e termina a fine ottobre.
Grazie alle immissioni del Consorzio Regionale per la Pesca, il Goillet è popolato da una consistente fauna ittica. In generale, i bacini artificiali e i laghi alpini valdostani vengono costantemente ripopolati, perché altrimenti privi di pesci. La ragione è da collegarsi ai salti di roccia lungo i corsi d’acqua, che ne impediscono la naturale migrazione.
Tra le specie più comuni troviamo la Trota fario (Salmo trutta), la Trota iridea, (Oncorhynchus mykiss) e il Salmerino alpino (Salvelinus alpinus), esemplari adatti alle acque di alta quota.
Plateau, dal francese ‘pianoro’, e rosà, ‘ghiacciato’ in dialetto valdostano. Questa è l’etimologia del ghiacciaio che appartiene al Canton Vallese svizzero ed è anche raggiungibile anche da Breuil-Cervinia. A delimitarlo sono a nord il Piccolo Cervino, a sud la Gobba di Rollin, a ovest la Testa Grigia e a est il Breithorn Occidentale.
Inserito all’interno del comprensorio Matterhorn Ski Paradise, vanta di fama internazionale grazie allo sci estivo. Oltre a piste e impianti di risalita, qui si trova anche il Gravity Park, lo snowpark dedicato a chi vuole divertirsi con acrobazie e salti a 3.500 metri di quota. La struttura comprende un half pipe, un’area jump e slalom.
Da Cervinia si può facilmente raggiungere Plateau Rosà con due funivie e una telecabina, facendo sosta a Plan Maison e Cime Bianche Laghi. Una salita mozzafiato, che nell’ultima tratta è enfatizzata dalle vetrate panoramiche delle cabine.
Un passato leggendario è custodito tra le rovine dell’ex Furggen, stazione funiviaria che permetteva libero accesso a una delle piste più straordinarie di sempre.
Costruita a 3.486 metri slm, era direttamente collegata a Plan Maison, situato a quasi mille metri più in basso. Da lassù lo sguardo si perdeva sui quattromila di importanti vette, tra cui il Breithorn, il Liskamm e il Cervino, tanto vicino da poterlo quasi sfiorare.
Tutta questa magia purtroppo svanì un giorno d’inverno, quando il ghiaccio accumulato fece rompere il cavo su cui poggiava. Un piccolo grande imprevisto a cui la Cervino S.p.a., dopo un’attenta valutazione di costi di gestione, decise di non porre rimedio: la location era unica, ma l’afflusso di sciatori era contenuto e il tempo costantemente rigido. Così, dal 1993 la stazione Furggen e la pista omonima uscirono dal dominio dell’uomo e passarono sotto la protezione della natura più selvaggia.
A 2.516 metri slm, il Lago Goillet è uno dei laghi artificiali più belli della Valle d’Aosta. Il suo nome deriva dal termine goille, che nel dialetto valdostano significa ‘pozza d’acqua’ o ‘piccolo laghetto’. La zona ricoperta dal bacino è infatti una conca glaciale, naturalmente scavata nella roccia. Ospita 11.159.000 metri cubi d’acqua, nei quali il Cervino si specchia imponente e maestoso.
Funzioni del lago sono la produzione di energia idroelettrica, grazie al collegamento della diga con i generatori della centrale di Perrères, e l’innevamento programmato delle piste.
Il Lago Goillet è raggiungibile da Cervinia, con una salita di circa un’ora e mezza seguendo i sentieri indicati, oppure dalla stazione di arrivo dell’impianto di Plan Maison, lungo un percorso facile e panoramico.
La Grande Balconata del Cervino è un bellissimo itinerario panoramico alla scoperta del territorio, con viste mozzafiato sulle catene montuose circostanti. Ciclabile al 95%, ‘il tour della Valtournenche’ è assai frequentato dall’estate fino a inizio autunno. 63 km di percorso con un dislivello di 2.526 metri, che mettono alla prova i mountain bikers e divertono gli e-bikers. Qualsiasi fatica è però ampiamente soddisfatta dai meravigliosi panorami che si aprono durante il viaggio, di cui sono protagonisti principali il Monte Cervino e Plateau Rosà.
Necessari per affrontare la traversata sono resistenza fisica, un allenamento adeguato e giuste capacità tecniche. Chi è meno preparato, può percorrere il Tour a tratti più brevi, sempre assaporando il piacere di un'immersione profonda nella natura.
Una coppia di casolari abbandonati firmati SIP (Società Idroelettrica Piemontese), una grande struttura in metallo e due binari che fanno capolino tra erba e fiori. Questo è ciò che rimane della piccola ferrovia del lago, utilizzata per costruire la diga di Goillet tra il 1939 e il 1947. Con partenza da Perrères, essa si arrampica per qualche chilometro diventando oggi il tracciato perfetto per e-bike e mountain bike. Un percorso iper-panoramico che si snoda, in quota, lungo un tragitto pianeggiante di rara bellezza paesaggistica.
Cresta montuosa tutta italiana, le Grandes Murailles separano Valtournenche da Valpelline, sul cui versante si distende il ghiacciaio omonimo. Dall’aspetto frastagliato, esse si sviluppano in diverse vette. Punta Margherita, la più alta del gruppo con i suoi 3.905 metri slm, e poi Punta dei Cors, Ester e Lioy, per concludersi con i Jumeaux e la Becca di Guin. È il Col Budden a sancire la fine delle Grandes Murailles e a segnare l’inizio delle Petites.
Particolarità della cresta è il Cascatone, la cascata di ghiaccio simbolo dell’alta Valtournenche. Lunga 450 metri, si origina ogni anno e richiede un’attenta valutazione prima di salirla, causa pericolo valanghe. Intorno al crinale si scorgono rifugi e bivacchi dislocati su tutto il territorio, che facilitano la salita alle vette e regalano panorami indimenticabili.