#: locale=it
## Tour
### Descrizione
### Titolo
tour.name = faubourg
## Media
### Titolo
map_0FD43B3C_3BB1_DAFF_41C1_F860D4817296.label = Mappa LA THUILE
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photo_1D2D02CC_38D1_6B9F_4180_2279CE01EEBD.label = 12 CORUMAYEUR
photo_237FD9C9_38B7_B999_41B4_BB736D8AADF3.label = 12 PSB copia
photo_243158AA_38B0_A79B_41BA_802B7B996145.label = 3 TURBINA
photo_2510BA5A_38D1_5ABB_41C2_37153452A7A5.label = 8 RUITOR
photo_26328DF8_38B3_7978_41B3_7759AC492C80.label = 1 CENTRALE copia
photo_2648CD31_38F1_DE89_41CA_14FCEDF68184.label = 9 DORA copia
photo_2693A5A7_38F0_A989_41B9_0D8A73D83121.label = 7 LA THUILE copia
photo_276EEB2F_38D0_DA99_41C2_525C70C1F3ED.label = 8 RIFUGI copia
photo_43285F59_5235_E4CD_41C6_2629659D32AF.label = 11 RISERVA PRE-SAINT-DIDIER copia
photo_43F2C760_5232_24FB_41B7_27AD17F75387.label = 10 VALDIGNE
photo_792EAAF0_760D_74D3_41D5_BB066232FE72.label = 7 COLLE SAN CARLO
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video_1D1EEA96_3BB1_BB8B_41C9_2AB00B4617F2.label = 12 FPV PSB
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video_1DAC8D7B_38F1_B979_41BA_90AE53B989CE.label = 2 FPV ESTERNO
video_1E613CD7_3851_5F89_419D_1032CAF6C761.label = 8 FPV TORRENTE
video_1F0C9C88_3851_BF87_41C8_DC54C893CF96.label = 10 FPV PAESE
video_2256CCF9_38D1_DF79_41C0_CBB9F5DB4629.label = 3 INTERNO 1
video_22F3EAE6_38D0_DB8B_41A1_5AFA4E0DA19E.label = 6 INTERNO 2
video_2424C6E0_38D1_EB87_41C4_4728B230C16E.label = 5 INTERNO GENERICO
video_25C47FAC_38CF_D99F_41B1_4305D9BB009D.label = 6 Magoutte - 2020 v2
video_261D826D_38B1_AA99_416A_FEE007280195.label = 4 L'acqua Siamo Noi - 2020
video_26E4DFA1_38F0_B989_41B5_6F7F69414F76.label = 7 COLLE SAN CARLO
video_5D01513B_523E_1C4D_41CE_EB917A9A481E.label = 1 Fabourg
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### Corpo
htmlText_20507803_38B0_A689_41C2_E57A0BB41223.html = La riserva di pesca di La Thuile si trova lungo l’omonimo torrente, affluente destro della Dora Baltea nella zona di Pré-Saint-Didier.
Situata a 1.600 metri slm, lungo i suoi 2 km di estensione sa regalare tutte le sfumature della natura alpina.
Particolare è la colorazione dell’acqua, cristallina in periodo autunnale e tendente in estate ai toni del grigio, per effetto della fusione glaciale.
Nella riserva si pratica la pesca della trota, con numerosi esemplari selvatici.
Situata ai piedi del massiccio del Monte Bianco, Courmayeur è una delle località più suggestive ammirata anche all’estero. Per godere di un panorama unico e mozzafiato, il suggerimento è quello di salire sulla funivia Skyway Monte Bianco e raggiungere la terrazza panoramica di Punta Helbronner, a 3.462 metri slm.
Un paesaggio così alpino non può che essere anche teatro di numerosi sport, tra cui brillano lo sci e lo snowboard, con un’offerta che spazia dal comprensorio Courmayeur Mont Blanc Funivie alle discese in fuori pista del Thoula e della Vallée Blanche. Seguono divertenti passeggiate estive e il golf, il cui percorso nacque nei lontani anni ’30.
Parallelamente alla natura, anche l’intrattenimento riveste un ruolo fondamentale per la piccola comunità. Lo dimostrano il festival di Celtica, il più alto evento dedicato alla musica e cultura celtica d’Europa, così come la Festa di San Pantaleone e la Foire de la Pâquerette, con l’esposizione di opere d’artigianato locale. A livello culturale, meritevoli di visita sono la Chiesa Parrocchiale dei Santi San Pantaleone e Valentino e il Santuario di Nôtre-Dame de la Guérison, piccola chiesetta posta all’entrata della Val Veny e rinomata sin dal Seicento per le guarigioni miracolose.
Da giugno fino a ottobre il Colle del Piccolo San Bernardo apre la sua via a tutti i viaggiatori che giungono dalla Francia e dall’Italia. Al confine tra il vallone di La Thuile in Valle d’Aosta e la Haute-Tarantaise, è arroccato a 2.188 metri slm e per questo soggetto a grandi nevicate, che creano impenetrabili muri di neve per tutto l’inverno.
Grazie alla sua posizione strategica il colle fu assai frequentato fin dall’antichità, come testimoniano i reperti archeologici della zona. Oltre al Cromlech di epoca preistorica, sono ancora visibili la parte orientale della “mansio”, struttura utilizzata come magazzino e alloggio per militari e viandanti e situata lungo la Strada Romana delle Gallie, e il “fanum”, piccolo tempio probabilmente dedicato a una divinità celtica.
Segue imponente l’Ospizio di San Bernardo, fondato nel XI secolo e più volte distrutto da guerre o incendi nel corso del tempo, ma sempre ricostruito. Oggi ospita al suo interno le camere per gli ospiti, un ristorante e l’Ufficio Internazionale di Informazioni Turistiche.
Sullo spartiacque che divide la Valgrisenche dalla Valle di La Thuile si trova la Testa del Rutor, vetta che raggiunge i 3.486 metri d’altitudine.
La sua etimologia è tutt’oggi incerta, indecisa tra l’unione dei due termini del patois valdostano “ru”,(ruscello) e “tort” (serpeggiante), oppure tra “roese” (ghiacciaio) e il celtico “tor” (cima rocciosa).
Quale che sia la vera origine, è sicuro che questa montagna rappresenta un’importante meta alpinistica valdostana. Ai suoi piedi, infatti, si trova il maestoso ghiacciaio del Rutor, fra i più ampi delle Alpi Graie, al cui centro spiccano le Vedette omonime. Qui, alpinisti da tutto il mondo attraversano il suo candido manto, spesso accompagnati dal servizio di heliski.
Dal ghiacciaio nascono inoltre le incantevoli Cascate Rutorine, tre salti d’acqua che, tra gole e precipizi, generano la Dora del Rutor. Dal 2014 è possibile godere di questo incredibile panorama grazie al ponte costruito sulla terza cascata.
A 1.451 metri slm sorge la centrale idroelettrica di Faubourg, appartenente al Comune di La Thuile. Entrata in funzione nel 2010, è stata realizzata con la Società controllata Valdigne Energie, dopo cinque anni di cantiere.
Oggi presenta un impianto di qualità, con portata di 4,5 metri cubi al secondo e potenza complessiva di 10,6 MW. Ad alimentarla è il torrente Dora di Verney, che nasce nei pressi del Colle del Piccolo San Bernardo e si incontra con la Dora di Rutor nelle vicinanze di La Thuile.
Architettonicamente ben inserita nel paesaggio, la centrale di Faubourg è visibile risalendo la strada statale che conduce allo spettacolare valico del Piccolo San Bernardo, al confine con la Francia.
Circondato da ampi boschi e ghiacciai, il Comune di La Thuile rappresenta un’importante meta turistica alpina all’interno del panorama internazionale. La località, infatti, offre attività e svago durante tutto l’anno.
In inverno i pendii si colorano di bianco e si trasformano ne L’Espace San Bernardo, uno dei più vasti comprensori sciistici valdostani collegato alla stazione francese di La Rosière: 38 impianti per sfrecciare su entrambi i versanti delle Alpi senza mai togliersi gli sci dai piedi. A completare la proposta, anche uno snowpark e due parchi giochi sulla neve. In estate, invece, la montagna lascia spazio a gite a cavallo e itinerari trekking di diverse difficoltà, per ammirarne tutta la bellezza. Inoltre, per i bikers la località ospita anche un bike park di oltre 200 km e 1.200 metri di dislivello.
Situata al confine con la Francia, fin dalla preistoria La Thuile è stata un luogo di passaggio e di connessione tra diverse culture, grazie all’incantevole Colle del Piccolo San Bernardo. Suggerita è una visita all’enigmatico Cromlech, dove si celebra il Solstizio d’estate, e alla Maison-Musée Berton, con la sua eclettica collezione di opere d’artigianato e arte sacra.
Immancabili anche la Festa di Santa Margherita al Rutor e la Fête des Bergers, celebrata al colle in ricordo dell'antico mercato del bestiame di confine.
Affluente della Dora Baltea, la Dora di Verney nasce in zona La Thuile, da alcuni rami sorgentiferi provenienti da Punta Léchaud e dai monti Miravidi e Rutor. Con bacino pari a 143 km cubi, è lunga 20 km, alcuni dei quali sono costeggiati dalla SS26 che dal Piccolo San Bernardo giunge sino ad Aosta.
Inoltre, da Pré-Saint-Didier si può facilmente raggiungere lo spettacolare Orrido di Verney, situato sulla destra orografica del torrente. Si tratta di una passerella panoramica a sbalzo posta a 160 metri di altezza, per godere delle montagne tutt’intorno e provare il vero brivido dell’alta quota!
Estremità nord-occidentale della Valle d’Aosta, la Valdigne si estende dal Comune di La Salle a quello di Courmayeur, comprendendo al suo interno altre tre rinomate destinazioni alpine: La Thuile, Morgex e Pré-Saint-Didier. Cinque località che conferiscono alla zona un importante patrimonio naturalistico, turistico e culturale.
La Salle è infatti situata su un terrazzo panoramico su cui sorge un curioso agglomerato di caseforti medievali, mentre a Morgex si trova la Tour de l’Archet, complesso fortificato di origine medievale che ospita al suo interno la sede della Fondazione Natalino Sapegno, deputata a ricerche sulla letteratura moderna e contemporanea.
Pré-Saint-Didier è invece conosciuta per il percorso termale che assicura relax in ogni stagione dell’anno, mentre La Thuile e Courmayeur rappresentano due riferimenti sciistici d’eccellenza.
Per godere al meglio della spettacolo che la Valdigne sa offrire, sono numerosi i bikers e motociclisti che giungono da tutta Europa per sfrecciare lungo i suoi tornanti e respirare l’aria frizzante del luogo.
46 pietre, infisse verticalmente nel terreno, a formare un enorme cerchio di circa 72 metri di diametro: questo è il Cromlech, enigmatica presenza megalitica di epoca preromana. Sorge al Piccolo San Bernardo, nel sito archeologico che custodisce diversi reperti del passato appartenuti a Celti, Salassi e Romani. Nonostante la sua funzione non sia stata ancora confermata, si presuppone fungesse da osservatorio astronomico.
Tutta la magia del luogo si esprime durante il Solstizio d’estate, quando il sole, calando verso un nuovo giorno, crea un gioco di ombre incredibilmente coincidenti al cerchio… un’esperienza da ricordare per sempre!
Situato in prossimità della Tête d’Arpy (2.017 metri slm), il Colle San Carlo unisce Morgex a La Thuile, raggiungendo i 1.950 metri di altitudine. La strada che da Morgex sale al colle è assai conosciuta nel panorama ciclistico internazionale e per questo spesso battuta da appassionati di ski roller e di bici che possono misurare la propria performance grazie agli Info Point posizionati lungo il percorso.
Non a caso, questo tratto è stato anche parte del Giro d’Italia nel 2006 e nel 2019.
Arrivati a destinazione, per godersi la meraviglia della natura alpina è anche possibile imboccare il sentiero che giunge al Lago d’Arpy, incastonato tra le Alpi.
Tra i comuni di La Thuile e Courmayeur, diversi sono i rifugi che meritano una visita. Tra questi sicuramente il Rifugio Deffeyes, situato nella conca vicino all’inizio del ghiacciaio del Rutor. Raggiungibile in circa tre ore a piedi con partenza dalla frazione La Joux (La Thuile), apre il cammino alla Becca Bianca, alla Testa del Rutor e alla Grand Assaly. Il Rifugio Bertone, invece, dedicato alla guida alpina Giorgio Bertone da parte dell’amico Lorenzino Cosson, si trova nei pressi del piccolo villaggio di Le Pré, a neanche due ore di cammino da Courmayeur e dalla Val Ferret. Da qui, immancabile è l’escursione alla balconata del Mont de la Saxe, da cui osservare l’intera catena del Monte Bianco.
Restando in zona, se si segue l’Alta Via n.2 dal Lago Combal e si percorre lo storico sentiero di collegamento tra Francia e Italia, si giunge alla Maison Vieille sul Col Checrouit. Aperto sia in estate sia in inverno, assicura pernottamento per gli escursionisti e propone un’interessante cucina sulla losa, la tipica pietra valdostana.
Caratterizzata da un flusso d’acqua a salto, la Centrale di Champagne 1 presenta tre esemplari di turbina Pelton. Si tratta di un macchinario inventato dal carpentiere Lester Allan Pelton, nel 1879 in California, che ancora oggi risulta essere la turbina ad azione con il rendimento più alto.
Per questa tipologia, due sono le condizioni di utilizzo che la rendono protagonista in numerose centrali idroelettriche di bacini alpini: il getto, che deve essere un gran salto solitamente tra i 50 e i 300 metri, e il volume d’acqua, di piccola portata e quindi inferiore ai 50 metri cubi al secondo.
Essenzialmente la turbina è costituita da un organo fisso, detto distributore, e da uno mobile, chiamato girante. Il primo indirizza e regola la portata, trasformando la sua pressione in energia cinetica (passaggio che caratterizza la turbina “ad azione”). La girante, invece, trasforma l’energia cinetica e/o potenziale in meccanica.
Riassumendo il processo, l’acqua accumulata dagli sbarramenti viene incanalata in grandi tubature, chiamate ‘condotte forzate’, che la conducono alla centrale a valle. Qui entra in gioco la turbina, che da uno o più ugelli crea un getto la cui portata è regolata da una valvola a spillo, che a sua volta la indirizza alle pale. Quest’ultime hanno la forma di due enormi cucchiai, separati al centro per lasciare cadere l’acqua a velocità molto bassa e non far pressione sulla cassa che contiene la ruota.