#: locale=it ## Tour ### Descrizione ### Titolo tour.name = PSM ## Media ### Titolo album_62E3F16F_7056_250B_41C9_69D5B29EA569.label = Album Fotografico Carroponte 1 album_62E3F16F_7056_250B_41C9_69D5B29EA569_0.label = Carroponte 1 album_62E3F16F_7056_250B_41C9_69D5B29EA569_1.label = Carroponte 2 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA.label = Album Fotografico Pont-Saint-Martin 1 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_0.label = Pont-Saint-Martin 1 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_1.label = Pont-Saint-Martin 2 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_2.label = Pont-Saint-Martin 3 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_3.label = Pont-Saint-Martin 4 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_4.label = Pont-Saint-Martin 5 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_5.label = Pont-Saint-Martin 6 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_6.label = Pont-Saint-Martin 7 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_7.label = Pont-Saint-Martin 8 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_8.label = Pont-Saint-Martin 9 album_63EA2F80_7052_3DF5_41D1_BAD775C919EA_9.label = Pont-Saint-Martin 10 album_67EA1D02_7076_62F5_41BF_42B560ECC6DE.label = Album Fotografico Fuochi Pont-Saint-Martin 1 album_67EA1D02_7076_62F5_41BF_42B560ECC6DE_0.label = Fuochi Pont-Saint-Martin 1 album_67EA1D02_7076_62F5_41BF_42B560ECC6DE_1.label = Fuochi Pont-Saint-Martin 2 album_67EA1D02_7076_62F5_41BF_42B560ECC6DE_2.label = Fuochi Pont-Saint-Martin 3 album_67EA1D02_7076_62F5_41BF_42B560ECC6DE_3.label = Fuochi Pont-Saint-Martin 4 album_67EA1D02_7076_62F5_41BF_42B560ECC6DE_4.label = Fuochi Pont-Saint-Martin 5 album_67EA1D02_7076_62F5_41BF_42B560ECC6DE_5.label = Fuochi Pont-Saint-Martin 6 map_B43B62F5_A661_348D_41E2_A991FEA682B5.label = Mappa PSM panorama_6A4BEF63_704E_3D3B_41CC_0E3BEAFDF74C.label = PIC_15_20200907151428 panorama_8DDFE983_9E84_B167_41B7_9A39BC62FED8.label = PIC_35_20200907151428 panorama_923F0054_9E84_EFE1_41E2_5685DAC7E9EC.label = PIC_11_20200907151428 panorama_95240D1C_9E84_5161_414E_B700A7790504.label = PIC_17_20200907151428 panorama_95243E5C_9E84_73E1_41CF_C023DCB1EC2E.label = PIC_26_20200907151428 panorama_952445E6_9E84_70A1_41AB_B0A225A19001.label = PIC_20_20200907151428 panorama_95244A07_9E85_B36F_41B3_6F4B8135C95F.label = PIC_40_20200907151428 panorama_9524579C_9E84_5161_41C3_11090C03B58A.label = PIC_27_20200907151428 panorama_95247444_9E84_57E1_41CE_1C705EDAFA41.label = PIC_16_20200907151428 panorama_9524B24A_9E84_B3E1_41D7_03918E7DD988.label = PIC_13_20200907151428 panorama_9525795F_9E84_D19E_41CD_8CDEA72F102A.label = PIC_12_20200907151428 panorama_9525B9F8_9E85_B0A1_41C7_4496A91172CF.label = PIC_29_20200907151428 panorama_9525CC52_9E85_D7E1_41B9_C86E1F776598.label = PIC_31_20200907151428 panorama_9525D0B9_9E85_B0A3_41D2_1415164286BA.label = PIC_28_20200907151428 panorama_9525D800_9E85_DF61_41DF_8653BBCF6BDC.label = PIC_36_20200907151428 panorama_9525E56F_9E85_F1BF_41DC_3332768B4EC8.label = PIC_32_20200907151428 panorama_9525F0FC_9E85_B0A1_4176_4AC4DEAC6023.label = PIC_38_20200907151428 panorama_9525F2F2_9E85_D0A1_41D3_B238002214E2.label = PIC_30_20200907151428 panorama_9525FEA0_9E85_F0A1_41D1_9360755E1A29.label = PIC_34_20200907151428 photo_6032DC90_704E_2315_41C8_2A3D5CB9392A.label = Centrale PSM photo_624CD721_7052_6D37_41D1_79E238540C1F.label = Bandiera VdA photo_64119042_7052_2375_4187_7EF4FA9AA221.label = Condotta forzata photo_6606F66A_707F_EF35_41D7_A213286035FA.label = Via Francigena photo_66D84082_704E_63F5_41B1_B20F227F3B19.label = Pont-Saint-Martin 4 photo_66E315F7_707E_2D1B_41CF_D0257B81BFD8.label = CASAFORTE L' CASTEL photo_687B91C3_7072_257B_41BE_C6F160D0159A.label = Via Gallie photo_712E8778_608D_B1BE_41C1_B0EB6A8AAA26.label = Pont-Saint-Martin 3 photo_7F16B3DC_6ED3_627A_41C2_B62AACB0B5DA.label = Turbina generica copia photo_7F181572_7032_ED15_41BA_2E96464B86AF.label = Vigneti photo_B0EB6B3B_A661_7585_41D9_76E42D4CB11E.label = Centrle PSM alto video_63D14A4C_7052_270D_41C7_97F8EF02238E.label = exploring psm video_64FF24D8_7056_2315_41D5_23D743D926D6.label = psm loc trasformatori video_656D0586_7072_2DFD_41DB_2D825C0CC902.label = L'acqua Siamo Noi - 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Fondato alla fine del I secolo a.C. dagli antichi Romani, il ponte che battezza il nome della località è il monumento storico più importante della zona e tra i più rilevanti dell’intera Valle d’Aosta. Situato in pieno centro, appare come un maestoso arco sopra il corso del torrente Lys.
Alto 25 metri, poggia sulla roccia viva del pendio e presenta un’unica arcata larga ben 35 metri.
Fino ai primi dell’Ottocento, ovvero fin quando la Via delle Gallie rappresentò il più utilizzato sistema di transito oltralpe, la struttura conservò il proprio carattere funzionale.
Solo dopo, con la costruzione di un ponte secondario, essa divenne a tutti gli effetti simbolo di romanità e, perchè no, di astuzia.
Infatti, leggenda vuole che il vescovo di Tours San Martino, di rientro da un pellegrinaggio non poté attraversare il torrente Lys perché in piena. Così propose un patto al diavolo, secondo cui, se egli avesse sostituito in una notte l’instabile passerella in legno con un solido ponte in pietra, la prima anima che lo avrebbe attraversato sarebbe andata con lui all’inferno. Una promessa terribile ed effettivamente mantenuta, quando ad attraversare il ponte per primo fu un cane affamato che rincorreva un pezzo di pane lanciatogli dal vescovo.
Uno stratagemma che salvò la comunità e che ancora oggi viene ricordato durante il Carnevale storico.
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Primo comune che si incontra giungendo dal vicino Piemonte, Pont-Saint-Martin porge il benvenuto in Valle d’Aosta. A partire dal suo nome, è facile capire il grande patrimonio storico-culturale che custodisce.
Lo spettacolare Ponte di San Martino, infatti, simbolo del paese, fu costruito dagli antichi Romani nel I secolo a.C. e rivestì, nel tempo, un ruolo cruciale nel transito e nella comunicazione oltreconfine.
Altri luoghi di interesse del Comune sono l’antico cimitero di Fontaney e la Casaforte ‘Il Castel’, anticamente denominata ‘Della Rivoire’. In passato residenza dei signori del borgo, oggi è museo e polo culturale.
A soli 350 metri d’altitudine e circondato dalla natura, Pont-Saint-Martin è la partenza di piacevoli passeggiate. Da qui si può infatti imboccare il sentiero che giunge al castello neo-gotico Baraing e all’area picnic di Bousc Daré, oppure raggiungere la riserva naturale dello stagno Holay.
Per esplorare non solo la montagna ma anche la vita della comunità locale, doveroso è fare una partita a bocce nei campi della Maison du Boulodrome, assistere al Carnevale Storico e partecipare alla Festa Patronale di San Lorenzo, nelle notti vicine al 10 agosto.
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Nascosta tra la vegetazione, che come uno scrigno naturale la protegge, si trova la Chiesa di Fontaney. Il suo nome significa “luogo delle fontane” e deriva dalla grande quantità di sorgenti d’acqua nei dintorni.
Costruita tra il 1590 e il 1595, fu voluta dal barone dell’epoca Pierre di Vallaise, che la intitolò al Preziosissimo Sangue e Corpo del Nostro Signore Gesù Cristo e alla Beata Vergine Maria.
Ancora per lo più intatta, la struttura presenta una pianta rettangolare a tre navate, con volte a vela e l’abside poligonale. All’interno custodisce dipinti religiosi risalenti al 1726, e affreschi esterni delle Sacre Scritture datati 1600.
Storicamente, dal 1839 la Chiesa di Fontaney venne progressivamente abbandonata dalla comunità, che preferì una nuova parrocchia, più centrale e comoda. Fortunatamente, in epoca moderna il suo valore artistico-religioso fu ripristinato con importanti opere di ristrutturazione, conclusesi nel 2009.
La Chiesa è un vero e proprio cammeo architettonico, che riproduce in miniatura la pianta della Cattedrale di Aosta. Dall’autentica bellezza e facilmente raggiungibile seguendo la strada regionale di Perloz, appena sopra il centro di Pont-Saint-Martin, è senza dubbio un luogo che merita l’attenzione del visitatore attento.
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Affluente della Dora Baltea, il Lys è il torrente che nasce dall’omonimo ghiacciaio del Monte Rosa, più precisamente dalle falde della Piramide Vincent. Da lassù corre verso valle, fino all’abbraccio di pietra di Pont-Saint-Martin.
Le sue acque rappresentano una risorsa importante per la produzione di energia, grazie alla centrale idroelettrica locale e a quella di Issime.
Oltre a essere annoverato tra i corsi d'acqua più lunghi della Valle d’Aosta, il Lys è anche uno dei più pescosi, particolarmente apprezzato per la pesca delle trote selvatiche, consentita nella riserva di Gressoney-La-Trinité. Quest’ultima, facilmente raggiungibile da Pont-Saint-Martin con la strada regionale n.44, si sviluppa per circa 3 km ed è accessibile per quasi tutta la sua lunghezza. Un vero viaggio alla scoperta della natura, a tu per tu con la fauna ittica alpina.
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Nell’area esterna è presente un trasformatore elevatore della ditta TES 6 kV/132 kV di potenza P=50.000 kVA installato nel 2008. Dalla sottostazione partono le due line AT: 523 (P.S. Martin – Montestrutto) e 539 (P.S. Martin – Quincinetto 2)
Pont Saint Martin è stato costruito nel 1920, le macchine sono state sostituite nel 1958
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Nell’area esterna è presente un trasformatore elevatore della ditta TES 6 kV/132 kV di potenza P=50.000 kVA installato nel 2008.
Dalla sottostazione partono le due linee di Alta Tensione (AT): 523 (Pont-Saint-Martin - Montestrutto) e 539 (Pont-Saint-Martin - Quincinetto 2). L’impianto di Pont-Saint-Martin è stato costruito nel 1920, le macchine sono state sostituite nel 1958.
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Nell’area esterna è presente un trasformatore elevatore della ditta TES 6 kV/132 kV di potenza P=50.000 kVA installato nel 2008. Dalla sottostazione partono le due line AT: 523 (P.S. Martin – Montestrutto) e 539 (P.S. Martin – Quincinetto 2)
Pont Saint Martin è stato costruito nel 1920, le macchine sono state sostituite nel 1958
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L’acqua, immagazzinata in un lago, un bacino artificiale o scorrendo a fluente nel letto di un fiume, viene convogliata a valle attraverso canali e tubazioni forzate. L’energia potenziale dell’acqua si trasforma così in energia cinetica che a sua volta, tramite turbine idrauliche, viene trasformata in energia meccanica (rotazione dell’albero).
Sull’albero sono posti dei poli che permetto la rotazione del campo magnetico e grazie al fenomeno dell'induzione elettromagnetica (Legge di Faraday-Neumann-Lenz) l’energia meccanica viene trasformata in energia elettrica.
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Impianto con num. 3 turbine tipo Pelton di medesima taglia
Dati caratteristici della centrale:
Numero gruppi. 3
Salto utile lordo: Hg=538,07 m
Portata massima derivabile: Qd=10,50 mc/s
Potenza efficiente: Pe=45 MW
Potenza installata generatori: Pi=66 MVA
Potenza installata turbine: Pt=51,45 MW
Producibilità media annua: Em=197,35 GWh
Turbine gr. 1-2-3
Tipo turbina: Pelton
Asse: orizzontale su supporti
Costruttore: Tosi
Anno di costruzione: 1958
Salto: H=525 m
Portata massima: Q=3,8 mc/s
Potenza resa: Pr=17,15 MW
Velocità: n=428 rpm
L’area che occupa la sala macchine è circa 14 m x 60 m = 840 mq
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Prima opera pubblica realizzata dagli antichi Romani su territorio valdostano, la Via delle Gallie faceva parte del sistema di infrastrutture indispensabili al controllo ed espansione dell’impero. Collegava, infatti, Eporedia (l’attuale Ivrea) al neo insediamento di Augusta Prætoria Salassorum (ovvero Aosta), per poi biforcarsi verso l’Alpis Graia, il Piccolo San Bernardo, e l’Alpis Pœnina, il Gran San Bernardo. Nonostante siano trascorsi più di 2000 anni dalla sua creazione, è facile immaginare l’atmosfera che si respirava allora, grazie a diverse ricostruzioni e resti archeologici ancora visibili. Tra queste, il ponte romano di Pont-Saint-Martin, al cui imbocco si trova il museo omonimo, dove conoscere tutte le curiosità storiche del monumento.
La Via delle Gallie rivestì, nei secoli, un ruolo centrale nel transito e comunicazione oltralpe: se il tracciato era già frequentato in epoca preistorica, dopo l’intervento romano fu anche inglobato nella medievale Via Francigena, il pellegrinaggio che dalla Francia conduceva a Roma, la “città eterna”.
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Il Percorso Baraing è un itinerario incredibile, alla scoperta dei tesori custoditi dalla piccola Pont-Saint-Martin. Come in un viaggio nel passato, i visitatori rivivono le diverse epoche storiche attraverso i luoghi emblematici del luogo.
Prima tappa è il Museo del Ponte Romano, per poi proseguire con l’ottocentesco Castello di Baraing, che spicca dall’alto di una rupe poco sopra il paese. Segue la Chiesa di Fontaney, che rievoca gli ultimi anni del 1500, e infine la Casaforte l’Castel di fine Quattrocento. A chiudere il cerchio sono i giardini pubblici, dove ritornare ai giorni nostri e rilassarsi al suono del torrente Lys.
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Un percorso antico e ricco di storia, che collega l’Europa occidentale a Roma, la “città eterna”. Citata per la prima volta intorno alla fine del IX secolo, la Via Francigena è annoverata tra i tre pellegrinaggi religiosi più importanti, assieme a quello in Terra Santa e Santiago di Compostela.
In quanto trait-d’union tra numerosi territori, ha rivestito un ruolo determinante nell’interazione di diverse culture, ponendo le basi dell’Europa moderna. In epoca recente, più precisamente nel 1994, la Via Francigena ha raggiunto fama e dignità a livello mondiale, grazie al titolo di “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”.
Dalla Francia, il percorso giunge in Italia passando dalla Valle d’Aosta attraverso il Colle del Gran San Bernardo (2.473 metri slm), per poi iniziare la sua discesa verso valle. Lungo il suo cammino, tra i suggestivi panorami delle Alpi, incontra anche la Porta Prætoria di Aosta e le tracce della via consolare scavata nella roccia a Donnas.
A salutare, prima di valicare in territorio piemontese, è il monumentale ponte romano di Pont-Saint-Martin. Negli ultimi anni, la Via Francigena è stata meta di pellegrini provenienti da più di 60 nazioni, di età compresa tra i 16 e gli 80 anni.
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Lungo la costa dei vigneti, una carrozzabile unisce i comuni di Pont-Saint-Martin e Donnas, regalando una vista mozzafiato sul fondovalle e sul vicino Canavese.
Immerso in una vegetazione dai profumi e dai sapori tipicamente mediterranei, l’itinerario conduce alla scoperta della prima zona DOC (Denominazione di Origine Controllata) del territorio vitivinicolo valdostano, dove si produce il celebre Donnas Doc.
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A dominare il cuore di Pont-Saint-Martin è la Casaforte l’ Castel. Costruita nel lontano Ottocento, nel tempo venne più volte rimaneggiata, fino alla versione attuale. Come suggerisce il nome, il castello ebbe sicuramente funzione difensiva - e da qui casaforte -, ma non solo. L’imponenza della struttura e la sua ampiezza lasciano presagire anche un certo intento ostentativo da parte dei proprietari, che in effetti altro non erano che i signori del paese.
Della struttura muraria originale rimangono tracce nella parte di nord-ovest, con sezioni in pietrame e malta di calce. Divisa in quattro livelli, il seminterrato era utilizzato come magazzino o luogo di lavorazione dei prodotti agricoli, mentre i due piani soprastanti erano la residenza dei nobili. Nell’ultima sezione, invece, si trovavano abitazioni più povere, forse abitate dalla servitù.
La Casaforte fu trascurata per molti anni, finché ritrovò il suo splendore e valore storico-culturale grazie al restauro del 2012.
Da allora, ha infatti aperto le sue porte al pubblico e all’arte, ospitando i disegni del maestro Francesco Corni, le opere dello scultore Cristiano Nicoletta e arredi d’epoca appartenuti alla collezione dell’Amministrazione Regionale della Valle d'Aosta.
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Nato secoli fa, il Carnevale di Pont-Saint-Martin è sicuramente l’appuntamento più divertente e atteso dall’intera comunità. Ogni anno, dal giovedì grasso fino al mercoledì delle ceneri, l’intero paese si trasforma in un palcoscenico di festa e rappresentazioni che vanno dall’invasione romana della Valle d’Aosta - con i Tribuni della Plebe, il Console, il Comandante e le Guardie Romane - fino ai Salassi, antichi abitanti di origine celtica che, secondo voci, discendevano dal mitico Ercole.
Tra le maschere compaiono anche la Ninfa del Lys e le sue ancelle, introdotte negli anni ’50 per arricchire di femminilità i festeggiamenti, e poi l’immancabile duo Diavolo e San Martino, a ricordo della leggenda circa la costruzione del ponte.
Nel susseguirsi di serate danzanti, sfilate di carri e gruppi mascherati, da citare è anche la tipica corsa delle bighe tra i Rioni.
Infine, nell’ultimo giorno di festeggiamenti il Carnevale si conclude con il rogo del Diavolo, trafitto da un dardo infuocato sotto il ponte romano, e uno straordinario spettacolo piromusicale, che in molte edizioni è stato organizzato proprio da CVA.
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Sulla destra orografica del Lys è visibile ancora oggi il castello di Pont-Saint-Martin, conosciuto come il “castello vecchio” o “castellaccio”.
Abbandonato secoli or sono a favore della più comoda e signorile Casaforte, oggi è ridotto a rudere ma conserva l’aura della sua maestosità. In posizione dominante, fu costruito su un’altura cosicché fosse in contatto visivo con la torre di Pramotton e riconoscibile con segnali luminosi dagli altri presidi.
La struttura è caratterizzata da un insolito mastio (torre più alta rispetto al complesso architettonico, tipica del Medioevo) a pianta esagonale, forse ispirato ai castelli inglesi di Arundel e Caernarfon, che veniva utilizzato esclusivamente in caso di arrocco. All’interno delle mura, sorgevano edifici abitativi come la cappella e la cucina, tutt’ora intatte.
Il castello può essere raggiunto facilmente seguendo un itinerario trekking che inizia dal ponte romano e sale lungo i pendii della vallata. Durante la camminata, si aprono panorami mozzafiato, preludio dello spettacolo che si schiuderà all’arrivo. Seppur ne rimangano solo le rovine, il castello vecchio resta un luogo dove è facile sognare a occhi aperti.
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Poco a monte del suggestivo ponte romano, la centrale idroelettrica a bacino di Pont-Saint-Martin guarda il corso del Lys correre verso valle.
Costruita a inizio Novecento, sorge a 349 metri slm e riceve le acque del torrente sopracitato dal bacino Guillemore, grazie a un canale derivatore a pelo, lungo 10 km.
Nel 1958 ha subito opere di rifacimento, con la posa di una terza condotta e l’installazione di tre gruppi di generatori di potenza più elevata, pari a 45 MW. Un rinnovamento che ha incrementato notevolmente la portata e la produzione di energia, che oggi raggiunge i 158 milioni di kWh/anno. Come spesso accade per numerose centrali idroelettriche alpine, anche Pont-Saint-Martin ospita le turbine Pelton, poste in condizione di lavoro dopo un salto di concessione di 541 metri.
L’impianto di Pont-Saint-Martin è anche sede del Reparto Operativo Bassa Valle, l’unità che gestisce il personale impegnato nella manutenzione degli undici impianti di competenza CVA (Gressoney, Sendren, Zuino, Issime, Pont-Saint-Martin, Bard, Quincinetto, Hône 1, Hône 2, Verres e Isollaz).
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Nero e rosso, un binomio cromatico antico, simbolo della Valle d’Aosta.
La bandiera bicolore fu introdotta dal canonico Joseph Bréan nell’opuscolo “I Grandi Valdostani”, edito nel 1942. Un tentativo di valorizzare e sostenere l’identità locale in contrasto con l’inclinazione del tempo di uniformare l’intera nazione.
I colori caratterizzati derivano dal sigillo cinquecentesco del Ducato di Aosta, che sulle due strisce portava un leone d’argento armato e dalla lingua rossa. Togliendo la figura e lasciando esclusivamente lo scudo bicolore orizzontale, la Resistenza Valdostana trovò la propria bandiera di rappresentanza per rivendicare l’autonomia del territorio. Nel corso della storia e con l’evolversi degli eventi, i due colori furono conservati, ma vennero posti verticalmente, così da evitare qualsiasi riferimento politico.
A ufficializzare definitivamente la bandiera della Valle d’Aosta fu la legge regionale del 16 Marzo 2006, n.6 art.5, secondo cui "La bandiera della Regione è formata da un drappo di forma rettangolare, alto due terzi della sua lunghezza, suddiviso verticalmente in due sezioni uguali di colore nero e rosso, con il nero aderente all’inferitura."
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L’acqua accumulata dagli sbarramenti viene incanalata in grandi tubature, chiamate “condotte forzate”, che la conducono alla centrale a valle. Qui entra in gioco la turbina, che da uno o più iniettori crea un getto la cui portata è regolata dall’apertura della punta spina rispetto al bocchello, il getto è indirizzato al centro delle pale. Quest’ultime hanno la forma di due enormi cucchiai, separati al centro per lasciare cadere l’acqua a velocità molto bassa e non far pressione sulla cassa che contiene la ruota.
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Il carroponte è un’attrezzatura utilizzata per lo spostamento di materiali pesanti e di grosse dimensioni.
La sua struttura è composta da una trave che scorre su una coppia di binari orizzontali, i quali possono essere disposti lungo le pareti dell’ambiente in cui è inserito o all’interno di una soluzione indipendente. Ad essa è collegato un dispositivo di sollevamento, chiamato argano o paranco, che collega le due estremità facendo così da ponte (e da qui il nome). Le varianti di carroponte posso essere diverse, da esterno o da interno, monotrave o bitrave, fisso o mobile. Quali che siano, il movimento è sempre di due tipologie: latitudinale, grazie alle carrucole annesse all’argano, e longitudinale, con lo scivolamento dell’apparato di sollevamento lungo la trave portante.
Considerata la potenza del macchinario, l’azionamento e l’utilizzo è destinato esclusivamente a personale preparato e qualificato. In Centrale sono presenti 2 carroponti che possono sollevare un carico 40 ton ciascuno, hanno un interasse di circa 14 m e una corsa di 60 m.
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Nell’area esterna è presente un trasformatore elevatore della ditta TES 6 kV/132 kV di potenza P=50.000 kVA installato nel 2008. Dalla sottostazione partono le due line AT: 523 (Pont-Saint-Martin – Montestrutto) e 539 (Pont-Saint-Martin – Quincinetto 2)
Pont-Saint-Martin è stato costruito nel 1920, le macchine sono state sostituite nel 1958
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Per un viaggio all’insegna della tradizione vitivinicola della Valle d’Aosta, la Strada dei Vigneti è sicuramente la giusta via. Facile e agevole, collega i centri abitati di Donnas e Pont-Saint-Martin, intrecciandosi con i vigneti circostanti.
L’adret della Bassa Valle, ovvero il versante orografico sinistro della Valle d’Aosta, è infatti l’ambiente ideale per la coltivazione della vite, poiché soleggiato e poco ripido. Sulle pendici, sono visibili i vigneti di Nebbiolo, Freysa e Neyret, dai quali si ricava il ‘Vallée d’Aoste Donnas DOC’, il primo vino del territorio ad aver ottenuto il titolo di Denominazione di Origine Controllata.
Lungo la Strada dei Vigneti, il paesaggio alpino si apre verso la pianura del Canavese, regalando un panorama mozzafiato e pieno di colori, specialmente in autunno.
### Titolo window_61764935_7052_E51F_41B1_0F424E49B127.title = LA BANDIERA VALDOSTANA window_62A75F86_705E_3DFD_41BF_C9419B4FBA06.title = LE TURBINE window_64AD3867_704E_233B_41C7_2507873AAADC.title = TRASFORMATORI window_65734447_704E_237B_41D0_268E8E8129A0.title = TRASFORMATORI window_657A3B4A_704E_2575_41B9_E6DC0F05DC61.title = TRASFORMATORI window_69ED5D96_7072_3D1D_41D0_8F9582B9932B.title = LA CENTRALE DI PONT-SAINT-MARTIN window_7328EC70_60CC_1419_41C9_51757CFEE5B1.title = LA VIA DELLE GALLIE window_733E8BEE_60CC_7C09_41C8_4EE9ADC91E75.title = CHIESA DI FONTANEY window_7373C413_60CC_341F_41CE_DED777349165.title = IL CARNEVALE STORICO DI PONT-SAINT-MARTIN window_738729DF_60CC_1C07_41D0_564AB483D18E.title = PERCORSO BARAING window_7439F67E_60CC_1409_41B7_77D9936E56DD.title = TRASFORMATORI window_74673A09_60CC_1C0B_418D_F77BB5765DFA.title = IL CASTELLO VECCHIO window_74926295_60CC_0C1B_41C2_B2AFE17198EB.title = CASAFORTE L'CASTEL window_74C8D3A8_60C4_0C09_41D6_66436D886381.title = VINI E VIGNETI window_7573AD13_60C4_141F_41C8_996724683619.title = LA VIA FRANCIGENA window_77870896_60C4_7C19_41C8_FE4CB977AF43.title = PONT-SAINT-MARTIN window_778B3348_60C4_0C09_41BD_747D575B0067.title = IL PONTE ROMANO window_7ABF5648_75AD_8E5B_41D1_97B3AB71FF21.title = COME NASCE L'ENERGIA IDROELETTRICA window_7FCF0042_7032_2375_41D8_4D86959E8A19.title = LA STRADA DEI VIGNETI window_A95A93B6_A6CB_4613_41E1_A5EF785BA4BE.title = CARROPONTE window_B4EA7163_A667_7585_41DD_F240AA9EDE56.title = IL TORRENTE LYS window_B64EE421_A6CB_C231_41B3_2EFB04C72033.title = LA CONDOTTA FORZATA